IL CASTELLO DELL'ANTOGLIA

La masseria dell'Antoglia si
trova a due chilometri a sud di Villa Castelli. Si arriva lasciando la
provinciale per Francavilla immettendosi, voltando a destra, su una delle più
importanti vie di transumanza per gli animali da pascolo, la strada vicinale
Antoglia, la quale a sua volta va ad innestarsi sulla strada vecchia vicinale
Grottaglie-Francavilla. Altitudine mt. 180 s.l.m.
E' strutturata in vari edifici, che si estendono complessivamente per circa 170 metri e si affacciano tutti sulla strada antistante. Ognuno di essi era o è tuttora adibito a funzioni specifiche. La casa a forma di torre merlata (probabilmente edificata alla fine del Cinquecento), è, presumibilmente, l'originario nucleo insediativo, caratterizzato da efficaci strutture difensive; l'ala nuova fu costruita nell'Ottocento ed è stata sempre adibita ad abitazione. Il grande capannone, costruito nel Settecento, veniva e viene usato per la conservazione della paglia e la custodia di traini e macchine agricole; originariamente era coperto con tegole di cotto. Il palmento fino a non molti anni fa è stato usato per la pigiature delle uve, non solo dai proprietari, ma anche dagli agricoltori della zona. Le case dei coloni furono costruite all'inizio dell'Ottocento, quando i terreni della masseria cominciarono ad essere concessi in enfiteusi o venduti, dando così origine alla frantumazione, che, a sua volta, porterà al progressivo abbandono e all'attuale deterioramento delle grandi strutture abitative. Nella prima metà del Settecento alla struttura originaria furono accorpati il frantoio, le stalle e la neviera.
La masseria dell'Antoglia, come quasi tutte le altre masserie, nel momento della sua massima produttività era un centro autonomo, come testimonia la presenza del forno, del frantoio, del mulino, della cappella. Le fabbriche e i servizi della masseria dell'Antoglia rappresentano magnifici esempi di architettura spontanea rurale che si rivela dalla particolare cura riposta, ad esempio, nella costruzione della porta, in pietra di mazzaro ben squadrata e rifinita, dalla quale si accede al giardino; altrettanto notevoli e degni di menzione sono il pozzo con abbeveratoio, la colombaia sul tetto della torre, la foggia per la raccolta delle acque piovane, le mensole paralupi che sovrastano il lungo muro che fa da recinzione alle corti a mezzogiorno della masseria.
Il toponimo Antoglia richiama la famiglia De Nanteuil (italianizzatasi in Nantolio, Antoglia, Antoglietta), che all'epoca della dominazione angioina aveva avuto il possesso feudale della zona.
E' strutturata in vari edifici, che si estendono complessivamente per circa 170 metri e si affacciano tutti sulla strada antistante. Ognuno di essi era o è tuttora adibito a funzioni specifiche. La casa a forma di torre merlata (probabilmente edificata alla fine del Cinquecento), è, presumibilmente, l'originario nucleo insediativo, caratterizzato da efficaci strutture difensive; l'ala nuova fu costruita nell'Ottocento ed è stata sempre adibita ad abitazione. Il grande capannone, costruito nel Settecento, veniva e viene usato per la conservazione della paglia e la custodia di traini e macchine agricole; originariamente era coperto con tegole di cotto. Il palmento fino a non molti anni fa è stato usato per la pigiature delle uve, non solo dai proprietari, ma anche dagli agricoltori della zona. Le case dei coloni furono costruite all'inizio dell'Ottocento, quando i terreni della masseria cominciarono ad essere concessi in enfiteusi o venduti, dando così origine alla frantumazione, che, a sua volta, porterà al progressivo abbandono e all'attuale deterioramento delle grandi strutture abitative. Nella prima metà del Settecento alla struttura originaria furono accorpati il frantoio, le stalle e la neviera.
La masseria dell'Antoglia, come quasi tutte le altre masserie, nel momento della sua massima produttività era un centro autonomo, come testimonia la presenza del forno, del frantoio, del mulino, della cappella. Le fabbriche e i servizi della masseria dell'Antoglia rappresentano magnifici esempi di architettura spontanea rurale che si rivela dalla particolare cura riposta, ad esempio, nella costruzione della porta, in pietra di mazzaro ben squadrata e rifinita, dalla quale si accede al giardino; altrettanto notevoli e degni di menzione sono il pozzo con abbeveratoio, la colombaia sul tetto della torre, la foggia per la raccolta delle acque piovane, le mensole paralupi che sovrastano il lungo muro che fa da recinzione alle corti a mezzogiorno della masseria.
Il toponimo Antoglia richiama la famiglia De Nanteuil (italianizzatasi in Nantolio, Antoglia, Antoglietta), che all'epoca della dominazione angioina aveva avuto il possesso feudale della zona.